venerdì 9 agosto 2013

FRANCIGENA: Accoglienza a Santa Cristina


(Seguito da: un germe di turismo eco sostenibile)

Una terribile giornata estiva della bassa padana: umidità massima, temperatura da solstizio estivo, zanzare a quintali.



Sentieri tra i campi di riso e di grano immersi in nuvole di polvere sollevate dai trattori. Né acqua, ne posti all’ombra per tirare il fiato.

La partenza era da Pavia città, arrivo a Santa Cristina (PV), un minuscolo villaggio di case a lato della via principale che con il vicino villaggio di Bissone fa in totale circa 2000 abitanti. 21 Km in auto, non so passando per i campi e sbagliando sentieri.

Non sto a contarla troppo. Verso le 2 del pomeriggio telefono al prete perché qualcuno mi disse che dava ospitalità ai pellegrini.



Il prete non era in paese ma mi rispose di andare all’oratorio che qualcuno ci avrebbe aiutato.

A 4-5 km da S. Cristina, al termine di un bosco un gruppo di ragazzini con la bicicletta ci aspettava e ci chiese se eravamo noi i pellegrini che avevano telefonato al parroco: “andate all’oratorio” e ci indicarono la strada.


Trovato l’oratorio, a lato della chiesa, ed entrati nel bar dei ragazzi un pensionato che giocava a carte a voce alta disse in un dialetto naturale: “Ambrogio...  in arrivà i pelleget”.


Ambrogio, il pensionato che gestistiva il bar ci informò che al piano di sopra c’erano delle brande (rigorosamente senza lenzuola) e una cosa che doveva essere considerata la doccia.

L’Ambrogio ci disse che doveva andare a casa perchè l’oratorio per i ragazzi era finito. Ci ha consegnato le chiavi del portone. Ci ha detto dove lasciarle la mattina seguente. E se ne è andato.


Per noi questa è stata una delle accoglienze che abbiamo apprezzato di più. Nessuno ci ha chiesto chi eravamo, ci avevano lasciato l’oratorio sulla fiducia e in modo gratuito.

La notte ci hanno lasciato soli (ma anche tutti gli altri pellegrini passati prima e dopo) con il frigo delle gassose e dei ghiaccioli, con le caramelle e la spuma nera e con tutto quello che un oratorio contiene, in piena fiducia del prossimo (che ovviamente abbiamo pienamente ricambiato).

E’ stata una esperienza banale, ma eccezionale nella sua semplicità.


Mi sono sempre chiesto, senza mai dare un giudizio, se il mio paese sarebbe capace di un gesto analogo. Ovviamente non parlo di singole persone ma della comunità. Io sinceramente avrei qualche difficoltà a comportarmi così.

Nota: i quintali di zanzare nella notte sono diventate tonnellate, non so dire se la mattina avevamo ancora qualche goccia di sangue. 







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