lunedì 1 luglio 2013

7 miliardi $ in 5 anni

Chi, ultimi anni, ha visitato l'Africa si sarà accorto di due aspetti (tra 1000 peculiari e certamente non tutti positivi).

1-Improvvisamente e frequentissimamente manca l'energia elettrica. Io evito accuratamente di prendere qualsiasi ascensore. Ogni fabbrica, ma anche ogni hotel, ha una propria autonoma centrale di produzione dell'energia elettrica fatta da enormi motori diesel navali.

2-Le infrastrutture (strade, aeroporti, ospedali, ...), ma anche le cementerie sono realizzate dai cinesi, che certamente non fanno questo non per internazionalismo proletario ne per opere cristiane di bene.

Il bussines è grande, le materie prime sempre più rare e preziose.

Queste a mio avviso le chiavi di lettura del piano "Power Africa" annunciato da Barack Obama, un investimneto da 7 miliardi di dollari in 5 anni.

“Power Africa – si legge in un comunicato della Casa Bianca – punta a sfruttare l’enorme potenziale energetico dell’Africa, che include nuove scoperte di vaste riserve di gas e petrolio, sul potenziale sviluppo delle energie pulite geotermiche, eoliche, idriche e solari”. I paesi piu’ coinvolti nel piano Usa sono Etiopia, Ghana, Kenya, Liberia, Nigeria e Tanzania, i quali hanno “ambiziosi obiettivi” per la creazione di energia elettrica.

Sarebbe una occasione da non perdere per il pianeta e per l epopolazioni se il piano puntasse decisamente alle rinnovabili relegando ad un contributo molto marginale alle energie fossili.


-Il sole in Africa tra i 2 tropici non manca.

-la densità di popolazione è contenuta, quindi la distribuzione costosa.

-Popolazione e territori sarebero autonomi.

-Una occasione per migliorare la tecnologia delle rinnovabili.

-I costi potrebbero diminuire.

Barack, la settimna scorsa non avevi mica dichiarato la necessità di fare di più contro la CO2 in atmosfera? Ecco l'occasione.

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