11 Marzo 2011 il terremoto e maremoto del Tohoku hanno provocato l’incidente alla centrale nucleare di Fukushima: problemi con incendi ed esplosioni in 4 dei 6 reattori nucleari.
Maggio 2011 il governo giapponese, ha deciso di abbandonare i piani per la costruzione di 14 nuovi reattori nucleari.
Maggio 2012 tutti i 54 reattori presenti nel Paese erano fermi (dopo nove giorni ne sono stati però riattivati due).
Luglio 2013 Shinzo Abe vince le elezioni e si è espresso per riattivare gli oltre 50 reattori nucleari spenti.
Da marzo 2011 ad oggi le notizie ufficiali confermano la continua uscita di sostanze radioattive dalla centrale di Fucushina: sia sotto forma di vapore sia con l’acqua di raffreddamento versata in profondità nel terreno e finita nelle farde e nell’oceano. In particolare nelle ultime 2 settimane i fenomeni si sono ripetuti.
Questa materia radiottiva, poco o tanto, incrementa il livello di radiazioni del nostro mondo e dei suoi cicli naturali, catene alimentari comprese.
Questa materia radiottiva, poco o tanto, incrementa il livello di radiazioni del nostro mondo e dei suoi cicli naturali, catene alimentari comprese.
Ma cosa serve ai Giapponesi, l’unico popolo che ho tragicamente verificato la potenza distruttiva del nucleare di guerra e del nucleare di pace per fare una scelta come quella fatta dagli italiani?
E pensare che le rinnovabili in giappone hanno avuto un incremento importante negli ultimi anni e che il paese non ha sofferto carenze di energia nell’ultimo anno a reattori spenti.
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